Kid Yugi

“Massafghanistan” è uno di quei paesini del sud Italia in cui nasci con il conflitto dentro. Un posto che esplode di bellezza e decadenza insieme, autenticità e squallore. Ti chiami Francesco, a casa ti chiamano “Ciccio”, sei nato nel 2001 e hai tre possibilità: reagisci, affondi o sei Kid Yugi.

Una profezia, più che una scelta. Perché quando hai un talento così, una storia da raccontare e pure la cazzimma, non c’è niente che puoi fare e niente che ti può fermare. Sei il prescelto. La verità è che Yugi sta cambiando la scena e neanche troppo in silenzio, ricucendo la frattura tra il mondo trap e old school con un racconto tutto suo. A riprova del fatto che il talento vero lo riconosci e basta, non contano la scuola, lo stile, la moda. È talento puro, ed è tutto.

Ti basta ascoltarlo una volta sola: ti spacca l'anima in due. E quando dice: “Ciò che dico lo vivo, tu lo senti da un altro che lo sente in giro”, ti ammutolisce. È in grado di farti invidiare una vita che nessuno vorrebbe vivere. Come quando guardi un film che ti scombussola tutte le certezze che avevi impilato fin lì, esci dalla sala con un abisso dentro e ti chiedi “ma io ce l’ho qualcosa da raccontare?”.

Siamo onorati di averlo a Poplar il 12 settembre, in una serata che tra leggende e pietre miliari della scena è già culto. Kid Yugi è già grande, ma diventerà un gigante. Vieni a vedere il futuro.